martedì 30 settembre 2008

Maradona Grigiorosso

Panthers Cremona

Curva Sud in Cremonese - Piacenza 1992/93

Storia dell'US Cremonese. Un lento, costante declino (1927-1938)

Quarto capitolo della storia della Cremonese, pubblicato il 7 novembre 1993 su Forza Cremonese, mensile ufficiale dell’Us Cremonese a cura di Simone Ramella.

Il sorprendente secondo posto nel girone B di prima divisione della stagione 1925-26 rappresentò il punto più alto raggiunto dalla Cremonese nella prima fase della sua storia. Da allora cominciò un lento ma costante declino. Il cammino della società di via Persico si tinse sempre più di grigio, come quelle vecchie fotografie in bianco e nero maltrattate dal tempo, che rappresentano l’unica testimonianza visiva di quegli anni lontani. La partenza dell’ungherese Jezmas, vera punta di diamante dell’attacco, e dei migliori talenti locali, accalappiati dalle ricche squadre delle grandi città, obbligò i grigiorossi a ridimensionare notevolmente le proprie ambizioni. Per qualche tempo la Cremonese riuscì a barcamenarsi nelle acque sempre più agitate del campionato, ma al termine della stagione 1929-30 la retrocessione fu inevitabile. E dolorosa.

Proprio nell’estate di quel 1930 il calcio celebrò la sua nuova dimensione internazionale con la disputa della prima edizione della Coppa del Mondo, in Uruguay. Un’edizione in tono minore, con 13 nazionali soltanto ai nastri di partenza, e l’Italia assente. Intanto il pubblico grigiorosso aveva progressivamente abbandonato la Cremonese al suo destino. Un destino che all’inizio degli anni Trenta non sembrava riservare altro che qualche mediocre piazzamento in serie B. Meglio dedicare l’attenzione, quindi, a quanto stava accadendo a livello nazionale ed internazionale. Al congresso di Stoccolma dell’ottobre 1932 i delegati italiani della Federazione calcio erano riusciti a far assegnare al nostro paese l’organizzazione della seconda edizione della Coppa del Mondo. Così, dopo una prima fase eliminatoria, il 27 maggio del 1934 presero il via i primi mondiali “made in Italy”, con la partecipazione delle rappresentative di 16 nazioni.

L’Italia, giocando in casa, era una delle squadre favorite. Il commissario tecnico Vittorio Pozzo poteva contare sulle prodezze dei frombolieri Meazza e Schiavo, sulle parate dello juventino Combi, e sulle giocate dal sapore sudamericano dell’oriundo Orsi. Tutti personaggi entrati di diritto nella leggenda dello sport della pedata. La nostra nazionale rispettò il pronostico e si aggiudicò la Coppa battendo la Cecoslovacchia per due a uno nella finale del 10 giugno. La partita si disputò a Roma, allo stadio del Fascio, l’attuale Flaminio. In tribuna, a raccogliere gli applausi e la gloria del successo, il Duce, seduto accanto ai principi di Savoia. Alla radio, a raccontare le gesta degli atleti a tutti gli italiani, il mitico Niccolò Carosio: la sua voce sarebbe diventata sempre più familiare agli sportivi della penisola.

Fu una vittoria quasi obbligata per gli azzurri. I gerarchi del regime avrebbero infatti mal sopportato una sconfitta. Anche il calcio doveva contribuire a dare dell’Italia un’immagine forte, virile, potente. La stessa ostentata con orgoglio dal fascismo. Un’immagine sapientemente costruita, che la nazionale contribuì ad irrobustire con la sua impresa.

La Cremonese, intanto, vivacchiava tra la serie B e la C. Le sfide con le grandi del calcio italiano rappresentavano ormai un capitolo chiuso per la società di via Persico. Il presente non aveva imprese memorabili da regalare, qualche soddisfazione però sì. Il cremasco Olmi, per esempio, dopo due stagioni disputate in maglia grigiorossa, approdò prima al Brescia, poi all’Inter, e partecipò come riserva ai Campionati del Mondo del 1938, in Francia. In quell’occasione l’Italia di Piola e Meazza confermò la sua supremazia in campo internazionale, e nella finalissima di Parigi superò l’Ungheria con il perentorio punteggio di quattro a due.

Purtroppo non tutti i giocatori della Cremonese ebbero la fortuna di Renato Olmi. Il terzino Aristide Rossi, impegnato con i grigiorossi nella serie B del 1936-37, perse la vita in seguito ad un incidente di gioco avvenuto durante la partita esterna di Messina.

lunedì 29 settembre 2008

Da domani le prevendite per Lecco

Saranno disponibili da domani in prevendita i biglietti per assistere alla partita di domenica 5 ottobre tra Lecco e Cremonese. I tagliandi del settore ospiti saranno in vendita presso il punto vendita Ticket-one:

Coop Lombardia Cremona Po, via Castelleone - Cremona

al prezzo di 10,00 euro più 1,20 € per diritti di prevendita. La vendita dei biglietti, secondo le vigenti disposizioni, avrà termine alle ore 19,00 di sabato 4 ottobre.

venerdì 26 settembre 2008

E' in partenza il FANTACREMO® 2008/09

Sul FORUM USC1903 sta per partire il primo FANTACREMO®, avete ancora una settimana di tempo per fare i vostri pronostici e partecipare al concorso grigiorosso.
Le vostre previsioni di giornata in giornata vi permetteranno di scalare la classifica e vincere il premio.

giovedì 25 settembre 2008

Cremonese leggenda e realtà


DOCUMENTARIO SONORO DI EZIO LUZZI
CREMONESE LEGGENDA E REALTA'
CONTIENE I BRANI : "LA LEGGENDA DEL PIAVE " ; "ALL'ARMI " ; " SQUADRA GRANDE " ; " INNO DEI CUCCIOLI GRIGIOROSSI "; "CREMONESE SUPERSTAR"
REALIZZATO CON GIORGIO BARBIERI E LE VOCI DI DOMENICO LUZZARA , EMILIANO MONDONICO , SANDRO CIOTTI , UGO TOGNAZZI , GIANLUCA VIALLI CABRINI , DALLA MONICA , ROBERTO BRUNO E MOLTI ALTRI

martedì 23 settembre 2008

Abbonamenti U.S.C. Si chiude a 2.733


Si è conclusa ieri la Campagna Abbonamenti per la stagione 2008-09 della Cremonese. Sono stati sottoscritti 2.733 tagliandi, oltre 600 in 
più rispetto alla scorsa stagione.
La Cremonese come numero di abbonati si classifica al quarto posto tra le squadre del girone, dietro a Verona, Cesena e Padova. www.uscremonese.it

lunedì 22 settembre 2008

Figurine, figuraccie e figuranti

Sciarpa Sanitarium anni 90

Le maglie della Cremonese - 1a parte

Storia dell'US Cremonese. Un ungherese in panchina (1924 -1926)

Terzo capitolo della storia della Cremonese, pubblicato il 24 ottobre 1993 su Forza Cremonese, mensile ufficiale a cura di Simone Ramella.

Mentre il fascismo andava consolidando la propria egemonia sulla penisola, i giovanotti in grigiorosso non avevano vita facile in campionato, dovendo lottare contro squadroni di grande caratura come Bologna, Genoa, Milan e Modena. Il sesto posto finale della stagione 1923-24 venne impreziosito da alcuni risultati di prestigio. Allo Zini la Cremonese si impose due a uno sulla Pro Vercelli e strappò un pareggio al Bologna, mentre in trasferta con il Milan prevalse per uno a zero.

La stagione successiva venne caratterizzata da un’importante novità. Il calcio conquistò spazi sempre più ampi sulle pagine dei giornali, che cominciarono a pubblicare le liste di trasferimento dei giocatori. Le società più importanti iniziarono così a rincorrere i pezzi più pregiati sul mercato e, per una squadra dalle possibilità economiche limitate come quella grigiorossa, tenere il passo delle grandi fu molto difficile. La Cremonese prese parte al torneo in versione autarchica, essendo composta esclusivamente da giocatori nati all’ombra del Torrazzo, ed arrivò ad un passo dal baratro della retrocessione. Ma si salvò.

In vista della stagione successiva, quella 1925-26, il consiglio grigiorosso, allora presieduto da Papà Gobbi, decise di adeguare l’organico societario alle accresciute esigenze del nuovo calcio. Il primo passo in questo senso venne compiuto con l’ingaggio di Eugenio Payer, un allenatore professionista che veniva dall’Ungheria, terra che in quegli anni dettava legge in materia di palloni e pedate. Nel frattempo la Federazione aveva aperto le proprie frontiere ai giocatori stranieri. Ogni squadra aveva la possibilità di tesserarne due, e la Cremonese arruolò nelle proprie fila due connazionali di mister Payer: Jezmas e Wilhelm, entrambi attaccanti.

Il campionato di quell’undici a trazione ungherese si rivelò uno dei più entusiasmanti della storia grigiorossa. Fin dalla prima partita, disputata nella tana del Milan, la squadra capitanata da Cassanelli inanellò una sequenza di risultati positivi. A San Siro i cremonesi rifilarono quattro ceffoni ai padroni di casa. Poi fu la volta del Livorno, che finì sepolto sotto una frana di reti: Jezmas & C., infatti, trafissero per ben otto volte la porta dei toscani. Sulla vetta della classifica del girone, intanto, si era portata con incedere regale la Vecchia Signora del calcio italiano, allora con qualche lustro in meno sulle spalle e parecchi trofei in meno nelle sue bacheche. Era la Juventus di Combi, Viola, Rosetta, Ferrero, Hirtzer… La squadra che tutti davano come favorita per la vittoria del tricolore.

Le cronache dell’epoca raccontano che, quando venne il giorno della grande sfida tra i bianconeri primi della classe e i grigiorossi inseguitori, Cremona venne contagiata dall’entusiasmo della folla festante dei tifosi che gremivano uno Zini brulicante come un formicaio. La partita non deluse le attese. La Juventus cercò più volte di sbloccare il risultato, finendo regolarmente imbrigliata nelle maglie della retroguardia cremonese. Ercole Bodini, poi, nelle battute finali fece tremare i torinesi impegnando il portiere Combi con una staffilata al fulmicotone. Così, dopo tante emozioni, al fischio finale dell’arbitro il risultato era ancora inchiodato sullo zero a zero.

Il girone B di Prima divisione si concluse con la vittoria delle zebre piemontesi, che nella finale nazionale si imposero sul Bologna, conquistando il titolo di campioni d’Italia. Lontana, a 12 punti dai bianconeri, la Cremonese. Lontana ma seconda, e con la soddisfazione di vedere il suo Tansini giocare con la maglia azzurra della nazionale. Piccola inesatezza. La finale Juventus-Bologna non era la finale nazionale ma la finale Lega Nord e comunque non assegnava lo scudetto. La sfida che assegnava lo scudetto era la finalissima nazionale tra la vincente della Lega Nord e il vincitore della Lega Sud anche se poi era solo una formalità data la debolezza delle squadre meridionali. La finale scudetto non fu quindi Juventus-Bologna ma Juventus-Alba Roma 12-1 (7-1 a Torino e 5-0 a Roma) (NdR)

venerdì 19 settembre 2008

Fedelissimo 1984

mercoledì 17 settembre 2008

Spal - Cremonese in diretta su RaiSat

La Lega Pro ha comunicato che il recupero di Spal - Cremonese mercoledì 24 settembre alle ore 18, sarà trasmesso in diretta televisiva da RaiSat.

Libri consigliati - 2

Prima di tutto, una recensione. E' uscito il libro sulla storia degli ultras della Cremonese. Me lo sono letto tutto in tre ore buone e devo dire che ne ho apprezzato l'obiettività e la bella struttura. Contiene le foto della tifoseria grigiorossa e, in ordine alfabetico, tutte le squadre con cui la squadra lombarda ha avuto a che fare. Leggendolo ho avuto il rimpianto di non tifare per una squadra come la loro... Al di là dei concetti di "tostezza" degli ultras, chi si può dire più ultras dei cremonesi e, più in generale, di tutte le squadre che navigano in tutte le serie dalla A alle più infime categorie? Ragazzi, questi hanno visto davvero tutti gli stadi d'Italia, altro che noi! Noi siamo fortunati sotto altri versi, dal punto di vista sportivo, ma per altri versi perdiamo tanto (e, sempre dal punto di vista sportivo, speriamo ci continuare a perderlo!). Aneddoti, racconti, materiale e curiosità. Veramente ben fatto. 

Recensione di: www.asromaultras.it

Subbuteo

Tifosi grigiorossi in curva sud 2004

Spilla Sanitarium anni 90

Il gruppo Atletico Club che nel 1903 confluisce nell'USC

12000 tifosi grigiorossi a Varese 1983

Gioacchino Prisciandaro & Josè La Cagnina

Spal - Cremonese il 24 settembre, ore 18.00

Sarà recuperata mercoledì 24 settembre alle ore 18 la partita Spal - Cremonese, sospesa domenica scorsa dopo 27' per infortunio all'arbitro Doveri di Roma (distorsione alla caviglia sinistra).

L'incontro sarà giocato dall'inizio, in quando in 1^ Div non valgono le regole per i recuperi di serie A e B. Restano invece le ammonizioni di Centi e Graziani come riportato dal comunicato di ieri sui provvedimenti del Giudice Sportivo.

www.uscremonese.it

venerdì 12 settembre 2008

Stadio Giovanni Zini

Curva Nord Cremonese - Como 1983/84



Cremonese 1967/68

Storia dell'US Cremonese. Primi calci in grigiorosso (1913-1923)

Secondo capitolo della storia della Cremonese pubblicato il 26 settembre 1993 su Forza Cremonese, mensile ufficiale dell’Us Cremonese a cura di Simone Ramella

Il 1913 segnò una svolta importante nella storia dell’U.S. Cremonese. Dopo la fusione con i “cugini” dell’Associazione Calcio Cremona, era venuto il momento di bussare alla porta del football ufficiale. Quello targato Federazione Italiana Giuoco Calcio. Ora non si scherzava più. Bando ai tornei ed alle amichevoli, e tutti pronti ai nastri di partenza del campionato di Promozione. Zini, Mainardi, Lanfritto, Curtabili, Tornetti, Talamazzini, Costa, Albertoni, Bignamini, Lombardi, Defendi. Questi i nomi dei protagonisti di quella stagione. Una stagione che si rivelò formidabile, con la Cremonese a lottare fino all’ultimo per la promozione in Prima categoria.

Il tre maggio 1914 i corsari della “Varesina”, la trattoria che 11 anni prima aveva dato i natali alla società, affrontarono a Milano gli indigeni dell’Ausonia Pro Gorla. Gol di Defendi , tante paratone di Giuàn Superstar Zini e vittoria finale dei “nostri”. Così promozione fu. Il 28 giugno di quello stesso anno, l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austroungarico, venne assassinato mentre si trovava in visita ufficiale a Sarajevo, cuore di una Bosnia privata già allora della sua libertà. La morte dell’arciduca fu la miccia che fece esplodere la prima guerra mondiale.

Mentre in tutta la penisola infuriava il dibattito tra neutralisti ed interventisti, la Cremonese stava per iniziare la sua seconda avventura in un campionato ufficiale. Questa volta era la Prima categoria. Il 20 settembre, a Vicenza, avvenne lo storico passaggio dalle sbiadite maglie biancolilla a quelle più sgargianti grigiorosse. Ma il cambio dei colori sociali all’inizio non portò molta fortuna… Nel maggio del 1915, infatti, l’Italia decise di intervenire nella Grande Guerra, e così le pallottole si sostituirono ai palloni. Ai giovani giocatori grigiorossi non restò che indossare patriotticamente la divisa militare al posto di quella societaria e, moschetto in mano, furono sbalzati dal fango dei campi di calcio a quello delle trincee. Le vittime italiane di quella guerra furono quasi 700mila. Anche Zini morì, a Cividale, in Friuli. Era l’idolo della tifoseria grigiorossa e sognava la maglia azzurra della nazionale. Se lo portò via un’infezione contratta mentre trasportava morti e feriti.

Quando finalmente si ristabilì la pace, i campi di football tornarono ad essere affollati. Dare qualche pedata al pallone poteva essere una buona medicina per dimenticare in fretta i lutti e le sofferenze patite. Una sera del 1918, il presidente della Cremonese, Ferdinando Arcari, organizzò un’incontro presso il ristorante “Abbondanza”, proprio come ai bei tempi della “Varesina”. C’era da discutere il futuro della società e da ristabilire le basi di tutta la sua attività sportiva. L’undici grigiorosso tornò a calcare i terreni di gioco nel 1919, in occasione della Coppa delle Province Lombarde, che si aggiudicò senza problemi seppellendo sotto una gragnuola di reti i malcapitati avversari del Chiasso. La vittoria nella Coppa fece da incoraggiante preludio al ritorno della Cremonese nel campionato di Prima categoria. Intanto la società aveva deciso di traslocare dal vecchio campetto di San Rocco. Il nuovo terreno di gioco prese il nome di Giovanni Zini, grande portiere e soldato sfortunato. Da lì la Cremonese non se ne sarebbe più andata.

A partire dalla stagione 1919-1920, iniziò uno dei periodi più felici per i colori grigiorossi. Quell’anno la squadra si classificò quinta nel gruppo A lombardo di Prima categoria e nel corso della stagione successiva migliorò ancora, giungendo terza nel gruppo B regionale. Nel 1922, poi, la Cremonese, impegnata di nuovo nel girone B lombardo, fece un ulteriore balzo in avanti conquistando la prima posizione. Nella finale regionale, però, non ci fu nulla da fare contro la coriacea Esperia Como. Il campionato 1922-1923 non fu invece molto generoso con i grigiorossi, costretti ad accontentarsi della settima posizione nel girone B della Lega Nord di Prima categoria. (...)

giovedì 11 settembre 2008

Figurine, figuracce e figuranti.

Gol di Enrico Chiesa in Cremonese - Padova 3-0 1994/95

Prevendite per Ferrara, da oggi pomeriggio

Dalle ore 16 di oggi i sostenitori grigiorossi potranno acquistare il biglietto per la trasferta di Ferrara di domenica 14 settembre.
 
Le prevendite saranno attive presso:
 
                    * Tabaccheria Persico
                      P.zza Cadorna, 13
                      Cremona

I biglietti del settore ospiti sono in vendita a 10,00 euro.

mercoledì 10 settembre 2008

Noi facciamo la differenza!

Meda - Cremonese 2002/2003 di Lele Viganò
“NOI FACCIAMO LA DIFFERENZA!”: è questo grido secco, ripetuto ed accompagnato dallo scrosciare di mani ben alzate, che mi farà ricordare la presenza dei Cremonesi in terra brianzola. Ciascuno può avere la propria opinione sul valore della tifoseria grigiorossa, ma di certo con quelle 4 parole hanno saputo riassumere perfettamente il significato dell’essere ultras, e forse più in generale il significato più autentico del calcio: non contano i campioni in campo pagati suon di miliardi, ma è soprattutto chi sta attorno a sancire qual è il calcio che merita di essere vissuto. Passione, amore per la maglia, partecipazione popolare: da questo punto di vista per me una partita di serie C2 può anche valere anche più di una di Champions League, e l’ennesima conferma l’ho avuta proprio ieri a Meda. E comunque dopo diversi anni che non li vedevo dal vivo i grigiorossi mi sono sembrati di buonissimo livello, ma andiamo con ordine.
Trovare lo stadio di questa cittadina è di per se’ già una piccola impresa: i cartelli stradali sembrano prenderti in giro e finisce che impiego più tempo per le strade di Meda che non per percorrere i 30 Km che mi dividono da casa. Meno male che ero in anticipo, anche se poi constaterò di non essere l’unico ad avere avuto problemi logistici.
Il Centro Sportivo Comunale è oggetto di lavori di ampliamento ancora da concludere e che porteranno ad avere due piccole tribune coperte ai lati di quella pomposamente definita “Centrale”. Quella destinata ai tifosi ospiti non è ancora pronta, per cui viene loro riservata una porzione della tribuna centrale. Come divisione una rete da cantiere così salda che i cartelli di divieto non proibiscono di scavalcarla ma di appoggiarsi… non serve aggiungere altro se non che forse sarebbe più opportuno e più sicuro destinare agli ospiti (anche a quelli che verranno in futuro) la tribunetta già ultimata ora riservata ai pochissimi tifosi locali (di cui 5 ultras).
La presenza grigiorossa si fa via via più folta: Baraonda, Vecchio Joker, Ultras sez. Monza, per un totale di circa 160 persone. La pezza “Io sto con i diffidati” merita una citazione speciale. Scrutando i presenti mi sembrano pochi i giovanissimi e molti gli “over 25”, quelli cioè che sono cresciuti con la squadra che spaziava da S.Siro a Wembley e che non la molleranno certo nell’inferno della C.
Quando inizia la partita ancora mancano gli Ultras, e con essi la coreografia della giornata: una volta tanto ascolto dunque chi mi grida di non fare le foto, e aspetto. Non viene fatta mancare invece la voce, i cori attaccano subito forti, partendo qua e là in modo quasi spontaneo ma con assoluta regolarità. Tra le varie canzoni spicca senz’altro quel “NOI, SOLO NOI…” che, con le modifiche del caso, avevo sentito per la prima volta qualche giorno prima dai loro gemellati Reggiani presenti a Leffe per il recupero di mercoledì.
Il campo è perfetto ma ricorda quello dell’Espanol, quando quei galantuomini di Barcellona lo bagnavano apposta prima delle partite europee, così nel primo quarto d’ora le emozioni più grandi le regalano quei giocatori che in 6-7 occasioni vanno per terra da soli. Poi la Cremonese si fa ingenuamente fischiare un rigore: Meda in vantaggio. Qualcuno non gradisce e dal settore ospite parte una bella fetta di torta (guarnita con cioccolato!) che inevitabilmente si frantuma sulla pista di atletica. Nemmeno il tempo di deprimersi che arriva il pareggio e subito a seguire (ormai è il 30° passato) anche quella cinquantina degli Ultras che ancora mancavano all’appello a causa di un pullman che non è mai arrivato. Dunque si sono fiondati qui con mezzi propri, non senza qualche problema di orientamento.
Il settore ora è ben pieno, partono i colpi di un paio di tamburi, attaccano a sventolare un po’ di bandieroni grigiorossi (molto amarcord) ed i cori adesso rispondono agli inviti dal megafono. Gli ultimi 10 minuti salgono quindi di tono ed effettivamente quel “NOI FACCIAMO LA DIFFERENZA!” ha tutte le ragioni per rimbombare tra spalti, copertura e rettangolo di gioco. Il primo tempo va a terminare in fretta, troppo in fretta soprattutto per chi aveva potuto sgolarsi solo da dozzina di minuti finali, ma profeticamente proprio nel recupero arriva addirittura il raddoppio degli ospiti. 
Inizio ripresa con lo stesso entusiasmo di prima: lancio di rotoli di carta su sfondo di bandiere e due aste e poi avanti con la voce. Il risultato sembra ormai acquisito e quindi non manca anche qualche dedica per i rivali piacentini e soprattutto si iniziano a scaldare i motori in vista del derby col Mantova, tanto da cantare “Virgilio coniglio” scomodando l’inno di Mameli. A seguire sciarpata di rito tanto per non restare fermi (chi aveva il megafono penso non abbia visto più di 40 secondi di partita) ma forse un po’ troppo prematura: dopo qualche occasione sprecata sottoporta dagli attaccanti ospiti, la sudditanza psicologica degli arbitri per il bianconero è di giovamento anche al Meda ed al 70° arriva un altro rigore, che significa 2-2.
Tutto da rifare per i cremonesi: in campo e sugli spalti parte l’assalto finale, ma invano. Alla fine il pareggio sa di beffa e soprattutto significa un’altra frenata non prevista in classifica. Che oltre all’impegno ora servono anche i punti lo sanno bene soprattutto i giocatori grigiorossi, dapprima un po’ timidi nel salutare la curva ma che poi finiscono in buona parte fin sotto il settore. Le prolungate strette di mano ai tifosi attaccati alla rete fanno venire i brividi anche a me, il coro finale “Chi non salta è mantovano” fa invece pensare che ci sarà un gran derby del tifo tra due settimane a Mantova.

La Provincia 17/01/2005

La Cremonese torna al Soldi

Da La Provincia del 09/09/2008: Da questa settimana il campo Soldi di via Postumia tornerà ad essere la sede degli allenamenti della squadra grigiorossa. I magazzinieri hanno già cominciato a trasferire il necessario presso l’impianto di via Postumia dove da oggi comincia la lunga settimana di allenamenti.Comeal solito oggi e domani le sedute pomeridiane cominceranno alle ore 16 (domani mattina invece inizio alle 9,15 presso lo Zini), mentre da giovedì il lavoro è anticipato alle ore 15. La rifinitura è programmata per sabato pomeriggio seguita dalla partenza per Ferrara.

martedì 9 settembre 2008

Cremonese - Torino 2-1 Serie A 1984/85 (video)

Spilla USC anni 60

Memorial Attilio Tassi 2007

Amarcord Tassi, ed ora sperèm! (maggio 2007)

di Floriano Soldi Ci sono serate, come quella di ieri, che fanno bene alla passionaccia grigiorossa ch’entro continua ostinatamente a ruggire (nonostante tutto). E’ stato bello ricordare Attilio Tassi (numero 9 sulla maglia a strisce grigie e rosse, 55 gol nella Cremonese), e vedere in campo per lui tanti giocatori del bel tempo che fu. Serata d’antan, di amarcord, di stranguglioni: per un mondo che non c’è più. Seconda metà degli anni Sessanta, ero un ragazzo e allo stadio andavo con i miei zii materni, che provvedevano a pagarmi il biglietto. Allora, anche nel calcio le cose erano molto meno complicate di oggi: i giocatori portavano sulla maglia i numeri che andavano dall’1 all’11, secondo il ruolo ricoperto in campo. Tutti erano in grado di capire chi giocava dove. La Cremonese vivacchiava in serie C (e sarebbe pure finita in Quarta Serie), ma almeno c’era dignità in una società tradizionalmente povera di mezzi. Intanto, lo sconosciuto Domenico Luzzara si apprestava a iniziare a vivere il suo straordinario e irripetibile romanzo popolare nel pallone. Ai ‘popolari’ c’era l’omino che vendeva ceci e lupini; Gimmi, strillone di giornali, alla domenica gridava ‘cappello per il sole, cappello, cappello’ (il cappello era di carta come quello dei muratori, fatto con le pagine della Gazzetta dello Sport). Al quale ben presto affiancò un nuovo prodotto: il ‘cuscino per il culo, cuscino, cuscino’. Un baretto scalcinato dispensava vino bianco prima, durante e dopo la partita. Gli scontrini non erano di quell’epoca. Ben prima che i professoroni del fubal iniziassero a disquisire nei dibattiti televisivi (e sui giornali) sugli aspetti tecnico-tattici e sul modulo di gioco (meglio il 4-4-2 o il 3-4-1-2?), noi il tridente l’avevamo già. E di quelli coi fiocchi. Sulla fascia destra trapestava Giacomino Rossi (detto pistapuce); al centro stava Attilio Tassi (uomo solido e centravanti concreto, senza fronzoli); sulla sinistra maramaldeggiava Emiliano Mondonico, allora giovanissimo e già dotato di classe cristallina (nonché umorale, per non dire lunatica: come si addice agli artisti). Quando era in giornata, non ce n’era per nessuno. Mondo sarebbe stato il nostro idolo per molti anni. Stavamo bene in quel piccolo mondo antico, rassicurante nei suoi valori, non certo prodigo di risultati eclatanti. Ma, non avendo molto, ci si accontentava di poco. Poi sarebbe arrivata la nostra età dell’oro. Sembra così lontana nel tempo. Ieri sera erano di fronte il passato (giocatori del tempo che fu in memoria di Attilio Tassi) e il presente (la Cremonese di oggi). Alla vecchia guardia va l’affetto e la gratitudine del vecchio tifoso, ai giovanotti che hanno conquistato una faticosa ma meritata salvezza vada l’unanime plauso. Vista la situazione societaria (vergognosa), è stata una piccola grande impresa. Ora la partita la si giocherà altrove. Attenti: pretendiamo un futuro almeno serio, degno della bandiera grigiorossa che sventola da cento e passa anni. Nella vita c’è un’età nella quale i ricordi sono più forti delle speranze. L’amarcord di ieri sera non sia conferma: non è ancora tempo. Allora, sperèm!

Anche Attilio Tassi, ex giocatore della Cremonese, vittima della SLA


Dalla Gazzetta dello Sport: "Si chiamava Attilio Tassi, era nato a Pieve San Giacomo (Cremona) il 7 ottobre 1941 e aveva giocato nella Cremonese. E' morto il 13 ottobre del 2002, stroncato dal morbo di Gehrig, la malattia che ha ucciso Signorini e tanti altri ex giocatori. Il nome di Tassi è emerso dall' inchiesta sulle morti sospette nel calcio, condotta dal magistrato Raffaele Guariniello della Procura di Torino. Tempo fa si era saputo che in Lombardia un altro ex calciatore era scomparso per Sla. Ieri un lancio dell' agenzia Ansa ha precisato: la vittima era di Cremona. Il cerchio si è ristretto ed è spuntato il nome di Tassi, attaccante della Cremonese anni Sessanta, in C. Nel 1966-67 prese sotto la sua ala un certo Emiliano Mondonico, destinato a una brillante carriera di giocatore prima e di allenatore poi. Tassi lasciò la Cremo nel 1970, con 75 gol in partite ufficiali e la fascia di capitano al braccio. Chiusa la carriera tra i dilettanti, nel Castelnuovo Bocca d' Adda, lavorò come magazziniere in una ditta dolciaria. «Poi era andato in pensione - racconta la vedova, la signora Rosella Bresciani - e si era messo ad allenare i ragazzini. Un giorno del 2000 ritornò a casa e mi disse: "Sul campo non ce la facciò più a urlare". I disturbi alla parola si accentuarono e cominciammo a fare esami. Al Besta di Milano la diagnosi. Era in cura al centro di Verduno, vicino a Novara. Lui diceva che da giocatore non aveva mai preso niente di strano, che al massimo gli avevano dato antidolorifici. Era un uomo forte, il mio Attilio, e la foto con Mondonico gliela scattarono nel ' 68, il giorno prima del nostro matrimonio».

Anders Limpar - Serie A 1989/90


La sua militanza all'ombra del Torrazzo si risolse in un unico campionato con 24 presenze e tre goal all'attivo, dispensando lampi di classe pura ma senza riuscire a salvare dalla retrocessione la compagine allenata da Tarcisio Burgnich. Nella foto Limpar in azione allo Zini con Lothar Matthaeus e Nicola Berti.

the anglo-italian competition 1977

cremonese

This side is from the city of Cremona in the north of Italy, a provincial capital famous for its cathedral and opera house.

Formed in 1903, they had heir golden period in the 20s, finishing in the top seven of Serie A four years in succession. However, they were less successful after the war, and at the time of this tournament had spent over twenty years in Serie C.

Manager: S Angeleri

Squad: Bocchio, De Gradi, Maiani, Talami, Cesini, Mondonico, Pardini, Barboglio, Chigioni, Bodino, Cassago, D'Agui, Minini, Frediani, Sironi, Prandelli, Finardi.

cremonese fixtures

sat 27/4/77 Chelmsford City 1, Cremonese 1
wed 30/4/77 Redditch Un.     2,         Cremonese 0
wed 22/6/77 Cremonese 3, Northwich V. 0
sat 25/6/77 Cremonese 1, Scarborough 1

Club Grigiorosso Ariston

Riapre la Campagna abbonamenti fino al 19 settembre

Considerato il buon successo e viste le richieste arrivate nelle ultime ore, l’U.S. Cremonese ha deciso di prolungare la Campagna Abbonamenti 2008-09.
Da oggi, e fino a venerdì 19 settembre, sarà possibile sottoscrivere gli abbonamenti per la stagione in corso presso l’ufficio biglietteria (ingresso da via Cardinal Massaia) aperto dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19 tutti i giorni esclusa la domenica.

lunedì 8 settembre 2008

Storia dell'US Cremonese. Le origini (1903-1912)

Primo capitolo della storia dell'US Cremonese pubblicato il 5 settembre 1993 su Forza Cremonese, mensile ufficiale dell’Us Cremonese a cura di Simone Ramella.

La storia della Cremonese parte da quel giorno della primavera del 1903, il 24 marzo, quando una ventina di amici in giacca, cravattino a farfalla e cappello decisero di riunirsi nei locali di una trattoria dalle parti di piazza Sant’Angelo. Era la trattoria “La Varesina” e là aveva sede la “Società del Litro”, organizzatrice di gite in bicicletta e feste danzanti. Quel giorno, però, gli amici in giacca, cravattino e cappello non erano lì per ballare e non avevano in programma neppure una gita sulle due ruote. No, quel giorno, il 24 marzo 1903, erano lì per fondare l’Unione Sportiva Cremonese.

Il calcio in Italia cominciava proprio in quel periodo a muovere i primi timidi passi. Era un prodotto di importazione, proveniva infatti dall’Inghilterra della Regina Vittoria, e come tutte le novità aveva avuto bisogno di un po’ di tempo per affermarsi. La Pro Patria e Libertate di Busto Arsizio, fondata nel 1881, era stata la prima società calcistica italiana. Poi, a distanza di 11 anni ecco il Genoa, seguito da Udinese, Juventus, Ascoli, Palermo, Milan… Insomma, nel 1903 lo scudetto italiano era già stato assegnato sei volte, ma il calcio era ancora un’attività sportiva semisconosciuta, poco praticata in tutta la penisola ed ancor meno a Cremona. A dire il vero, neanche quei giovanotti che si erano dati appuntamento alla “Varesina” sapevano bene in cosa consistesse quel gioco in cui in 22 rincorrevano una palla di cuoio per prenderla a calci. Loro quel giorno volevano dar vita ad una società che li riunisse tutti: ciclisti, podisti, ginnasti, pesisti… Il football d’oltremanica poteva attendere.

Così, con lo scopo di “diffondere e facilitare tra la gioventù l’educazione fisica, l’amore agli esercizi sportivi, alla disciplina ed alla concordia, onde possa rendersi utile a sé ed alla patria”, quel giorno primaverile di 96 anni fa nasceva l’U.S. Cremonese. Primo presidente, illustre predecessore di Domenico Luzzara, venne eletto Emilio Faia, un sarto che più del calcio amava le sgroppate in bicicletta. Si stabilì inoltre la quota d’iscrizione di una lira (!), e come colori sociali furono scelti il bianco ed il lilla. Anche il grigio ed il rosso potevano attendere.

La fase “preistorica” del calcio cremonese ebbe inizio solo nel 1910. Si cominciò quasi per scherzo con partitelle in piazza d’Armi o in piazza Castello. Tutto era lasciato all’improvvisazione, ma intanto lo sport della pedata, quello vero, quello giocato, aveva fatto il suo sbarco nella nostra città. Era il tempo delle prime squadrette rabberciate alla meglio, giusto per sfidarsi in qualche gara amichevole. Nacquero così la “Concordia FBC” di San Luca, il “Foot Ball Club Cremona” (o “Associazione Cremonese del Calcio”), la “Victor” di via Ala Ponzone ed altre formazioni più o meno forti. Quella del calcio era dunque un’attività in costante espansione. Presto si sarebbe cominciato a fare sul serio. E sul serio si cominciò a fare al ritorno in città di Nino Gandelli, che aveva lavorato per alcuni anni in Svizzera, dove aveva imparato le regole del calcio. Era quindi uno dei pochi veri conoscitori di questo sport.

L’U.S. Cremonese, che ancora non aveva osato mettere piede nell’agone calcistico, individuò nel Nino l’uomo giusto per assemblare una squadra competitiva. Gandelli, a otto anni dalla storica riunione della “Varesina”, divenne così il primo mister della storia della Cremonese. Un mister capace di portare a giocare nella stessa squadra gli elementi più validi del panorama calcistico cittadino. Arrivarono, infatti, Zini, Defendi, Lanfritto, “Bay” Bonazzoli, Ardigò, i fratelli Mainardi, Lombardi, Bonzio, Cottarelli, Leida, i fratelli Bignamini, e molti altri. La Cremonese stava per spiccare il volo.

Tifose grigiorosse

Libri consigliati


"UNIONE SPORTIVA CREMONESE! Oltre un secolo di storia" di Alexandro Everet, Carlo Fontanelli con la collaborazione di Giampietro Tambani. La Biblioteca del Calcio - Geo Edizioni. € 23,00 
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dal 1903 al 2005. Tutte le partite, tutti i calciatori, gli aneddoti e 
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Cremonese - Fiorentina 1984/85

Risultati e classifica 2a giornata

Risultati seconda giornata: Reggiana-Pro Patria 1-3, Samb-Pergocrema 0-2, Cremonese-Venezia 1-1, Monza-Novara 1-1, Lecco-Legnano 1-1, Padova-Lumezzane 2-2, Portogruaro-Pro Sesto 1-1, Ravenna-Cesena 2-1; Verona-Spal lunedì ore 20,30.

Classifica: Pro Patria 6; Pergocrema, Cremonese, Novara, Venezia e Ravenna 4; Reggiana 3; Lumezzane, Legnano Monza e Padova 2; Verona, Spal, Lecco, Portogruaro e Pro Sesto 1; Samb e Cesena 0.

venerdì 5 settembre 2008

Cremonese 1984/85 - Serie A



Come cedere biglietto o abbonamento prima della partita

Cliccando sul link qua sotto è possibile cedere il biglietto o l'abbonamento ad un'altra persona prima dell'inizio della partita.

https://biglietteria.listicket.it/utilizzatori/

Lega Pro prima divisione: giornata di riscatti

da www.tuttocalcio.it

Nel primo turno non sono mancate né le conferme, né le sorprese e ora si attende la prossima domenica per la seconda giornata di Lega Pro Prima Divisione.

Nel girone A uno degli incontri più interessenti sarà il derby tra Ravenna (per Better a 2,00) e Cesena (a 4,00) con i bianconeri chiamati a riscattare la sconfitta della scorsa settimana, e i padroni di casa in cerca di una vittoria dopo l’opaco pareggio contro il Pergocrema. Tutto da seguire anche il match tra Cremonese (a 1,80) e Venezia (a 4,85) con entrambe le squadre alla ricerca della vittoria che imporrebbe il loro ruolo nel campionato, anche se i grigiorossi sembrano in netto vantaggio.


Un "cardinale" arbitrerà Cremonese - Venezia

Sono stati designati gli arbitri per la seconda giornata di andata della 1a divisione girone A. La partita Cremonese - Venezia del 07/09/2009, sarà arbitrata dal sig. Ruini Alessandro di Reggio Emilia.

Quaranta anni fa!


Da domenica tornelli attivi allo Zini

da www.uscremonese.it

Nella giornata odierna si è riunita la Commissione Provinciale di Vigilanza che, dopo un sopralluogo allo stadio G. Zini di Cremona, ha stabilito le prescrizioni che dovranno essere seguite affinché lo stadio venga ritenuto a norma.Già dalla prossima partita in casa della Cremonese,domenica 7 settembre p.v., dovranno essere attivati i tornelli ed utilizzati biglietti nominativi e servizio di steward.
Questo significa che al momento dell’acquisto dei biglietti sarà necessario fornire i propri dati (nome, cognome e data di nascita) e per l’accesso allo stadio sarà obbligatorio esibire, se richiesto, un documento di identità.

Per snellire le procedure di acquisto dei tagliandi consigliamo a tutti gli sportivi grigiorossi di acquistare i biglietti in prevendita nei punti Lottomatica di città e provincia che saranno comunicati nella giornata di domani.

Trasferta a Genova anni 80

Figurine, figuracce e figuranti.


Cremonese padrona nel tempio Wembley

LONDRA . Brillante successo per 3 1 della nel torneo Anglo Italiano. Nel "tempio" di Wembley la formazione allenata da Gigi Simoni ha dominato il Derby County (attualmente in prima divisione, la serie B inglese, ma in passato vincitore di due scudetti e di una Coppa nazionale) al di la' del punteggio finale. Nel primo tempo, infatti, Nicolini si e' fatto parare un rigore dal portiere Taylor. In vantaggio con il libero Verdelli dopo 11' di gioco, i grigiorossi sono stati momentaneamente raggiunti dal gol di Gabbiadini, origini bergamasche. Nella ripresa il risultato era fissato da Maspero su rigore e da Tentoni. "Niente da dire, la Cremonese ha meritato il successo . ha lealmente ammesso Arthur Cox, allenatore del Derby .. Il loro centrocampo e' stato brillante". Questo lo schieramento della formazione lombarda: Turci, Gualco, Pedroni, Cristiani, Colonnese, Verdelli, Giandebiaggi, Nicolini, Tentoni (Montorfano 42' s.t.), Maspero, Florjancic (Dezotti 25' s.t.). All' incontro hanno assistito 37.024 paganti di cui un migliaio giunti da Cremona. Oggi il campionato di serie B osservera' un turno di riposo per riprendere domenica 4 aprile.

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(28 marzo 1993) - Corriere della Sera

Inflitti alla Cremonese 900 euro di multa

Pro Sesto-Cremonese del 06/09/2008
€ 900,00 alla CREMONESE S.P.A. perchè propri sostenitori in campo avverso
introducevano ed accendevano nel proprio settore tre fumogeni.

Inflitti 2500 € anche al Ravenna perchè i propri sostenitori, a Crema per la partita contro il Pergocrema, hanno insultato il presidente della Lega Pro, il cremasco Mario Macalli.

giovedì 4 settembre 2008

La tromba squilla ancor e sempre squillerà!


Questo blog è dedicato ai 105 anni dell'Unione Sportiva Cremonese ed a tutti i suoi tifosi, di ieri, di oggi e soprattutto di domani.
In questo crediamo e questo facciamo!