mercoledì 10 settembre 2008

Noi facciamo la differenza!

Meda - Cremonese 2002/2003 di Lele Viganò
“NOI FACCIAMO LA DIFFERENZA!”: è questo grido secco, ripetuto ed accompagnato dallo scrosciare di mani ben alzate, che mi farà ricordare la presenza dei Cremonesi in terra brianzola. Ciascuno può avere la propria opinione sul valore della tifoseria grigiorossa, ma di certo con quelle 4 parole hanno saputo riassumere perfettamente il significato dell’essere ultras, e forse più in generale il significato più autentico del calcio: non contano i campioni in campo pagati suon di miliardi, ma è soprattutto chi sta attorno a sancire qual è il calcio che merita di essere vissuto. Passione, amore per la maglia, partecipazione popolare: da questo punto di vista per me una partita di serie C2 può anche valere anche più di una di Champions League, e l’ennesima conferma l’ho avuta proprio ieri a Meda. E comunque dopo diversi anni che non li vedevo dal vivo i grigiorossi mi sono sembrati di buonissimo livello, ma andiamo con ordine.
Trovare lo stadio di questa cittadina è di per se’ già una piccola impresa: i cartelli stradali sembrano prenderti in giro e finisce che impiego più tempo per le strade di Meda che non per percorrere i 30 Km che mi dividono da casa. Meno male che ero in anticipo, anche se poi constaterò di non essere l’unico ad avere avuto problemi logistici.
Il Centro Sportivo Comunale è oggetto di lavori di ampliamento ancora da concludere e che porteranno ad avere due piccole tribune coperte ai lati di quella pomposamente definita “Centrale”. Quella destinata ai tifosi ospiti non è ancora pronta, per cui viene loro riservata una porzione della tribuna centrale. Come divisione una rete da cantiere così salda che i cartelli di divieto non proibiscono di scavalcarla ma di appoggiarsi… non serve aggiungere altro se non che forse sarebbe più opportuno e più sicuro destinare agli ospiti (anche a quelli che verranno in futuro) la tribunetta già ultimata ora riservata ai pochissimi tifosi locali (di cui 5 ultras).
La presenza grigiorossa si fa via via più folta: Baraonda, Vecchio Joker, Ultras sez. Monza, per un totale di circa 160 persone. La pezza “Io sto con i diffidati” merita una citazione speciale. Scrutando i presenti mi sembrano pochi i giovanissimi e molti gli “over 25”, quelli cioè che sono cresciuti con la squadra che spaziava da S.Siro a Wembley e che non la molleranno certo nell’inferno della C.
Quando inizia la partita ancora mancano gli Ultras, e con essi la coreografia della giornata: una volta tanto ascolto dunque chi mi grida di non fare le foto, e aspetto. Non viene fatta mancare invece la voce, i cori attaccano subito forti, partendo qua e là in modo quasi spontaneo ma con assoluta regolarità. Tra le varie canzoni spicca senz’altro quel “NOI, SOLO NOI…” che, con le modifiche del caso, avevo sentito per la prima volta qualche giorno prima dai loro gemellati Reggiani presenti a Leffe per il recupero di mercoledì.
Il campo è perfetto ma ricorda quello dell’Espanol, quando quei galantuomini di Barcellona lo bagnavano apposta prima delle partite europee, così nel primo quarto d’ora le emozioni più grandi le regalano quei giocatori che in 6-7 occasioni vanno per terra da soli. Poi la Cremonese si fa ingenuamente fischiare un rigore: Meda in vantaggio. Qualcuno non gradisce e dal settore ospite parte una bella fetta di torta (guarnita con cioccolato!) che inevitabilmente si frantuma sulla pista di atletica. Nemmeno il tempo di deprimersi che arriva il pareggio e subito a seguire (ormai è il 30° passato) anche quella cinquantina degli Ultras che ancora mancavano all’appello a causa di un pullman che non è mai arrivato. Dunque si sono fiondati qui con mezzi propri, non senza qualche problema di orientamento.
Il settore ora è ben pieno, partono i colpi di un paio di tamburi, attaccano a sventolare un po’ di bandieroni grigiorossi (molto amarcord) ed i cori adesso rispondono agli inviti dal megafono. Gli ultimi 10 minuti salgono quindi di tono ed effettivamente quel “NOI FACCIAMO LA DIFFERENZA!” ha tutte le ragioni per rimbombare tra spalti, copertura e rettangolo di gioco. Il primo tempo va a terminare in fretta, troppo in fretta soprattutto per chi aveva potuto sgolarsi solo da dozzina di minuti finali, ma profeticamente proprio nel recupero arriva addirittura il raddoppio degli ospiti. 
Inizio ripresa con lo stesso entusiasmo di prima: lancio di rotoli di carta su sfondo di bandiere e due aste e poi avanti con la voce. Il risultato sembra ormai acquisito e quindi non manca anche qualche dedica per i rivali piacentini e soprattutto si iniziano a scaldare i motori in vista del derby col Mantova, tanto da cantare “Virgilio coniglio” scomodando l’inno di Mameli. A seguire sciarpata di rito tanto per non restare fermi (chi aveva il megafono penso non abbia visto più di 40 secondi di partita) ma forse un po’ troppo prematura: dopo qualche occasione sprecata sottoporta dagli attaccanti ospiti, la sudditanza psicologica degli arbitri per il bianconero è di giovamento anche al Meda ed al 70° arriva un altro rigore, che significa 2-2.
Tutto da rifare per i cremonesi: in campo e sugli spalti parte l’assalto finale, ma invano. Alla fine il pareggio sa di beffa e soprattutto significa un’altra frenata non prevista in classifica. Che oltre all’impegno ora servono anche i punti lo sanno bene soprattutto i giocatori grigiorossi, dapprima un po’ timidi nel salutare la curva ma che poi finiscono in buona parte fin sotto il settore. Le prolungate strette di mano ai tifosi attaccati alla rete fanno venire i brividi anche a me, il coro finale “Chi non salta è mantovano” fa invece pensare che ci sarà un gran derby del tifo tra due settimane a Mantova.

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